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LA NOIA E L’APATIA

LA NOIA E L’APATIA – La mancanza di scopo – Ieri sono stata alla Sapienza Facolta’ di Economia per una dimostrazione concreta di ragioneria applicata alle aziende. La materia non e’ delle piu’ semplici ma pensavo che mostrare ai ragazzi cosa accade veramente negli studi professionali potesse essere d’interesse. Ero in Aula Magna, con circa duecento ragazzi del primo anno. I primi posti davanti quasi tutti vuoti.Il brusio di fondo e’ stato continuo. C’erano alcuni ragazzi attenti, molti distratti dai propri telefoni cellulari, alcuni con il loro portatile e altri che semplicemente non ascoltavano. La situazione era piuttosto ‘ scoraggiante’ ma ho proseguito, cercando di comunicare come sia difficile oggi per le aziende trovare persone che si appassionino al lavoro, che abbiano un senso di responsabilità e dedizione. Un senso di noia e apatia diffusa si percepiva nell’aria. Nessuno piu’ e’ responsabile di nulla e sembra che niente sia piu cosi’ importante. I professori appassionati del loro lavoro continuano come eroi a cercare di catturare l’interesse dei ragazzi. Il tasso di abbandono degli studi, soprattutto in Italia e’ molto alto ed in continuo aumento.Perche’ i ragazzi sono cosi’ disinteressati? Per quelli che decidono di iscriversi all’Universita’, studiare e prendere la Laurea ha ancora valore? Quello che forse manca oggi e’ far capire ad i ragazzi quanto sia importante il loro impegno ed il loro contributo. I ragazzi studiano, concentrati sulla loro performance, sul risultato del loro esame. Si crea un ambiente competitivo perché’ essendoci poca domanda di lavoro e pensano che solo i primi saranno collocati in qualche azienda. Quello che i ragazzi non sanno e’ che le aziende, gli esercenti ed i professionisti aspettano e cercano ragazzi  ‘appassionati’ del proprio lavoro. Ragazzi che si dedichino al lavoro con passione, percependo  la loro importanza nel contribuire alla crescita dell’azienda, al raggiungimento di un risultato e questo indipendentemente dal ruolo, dal compenso o dal riconoscimento. E i ragazzi non aspettano altro di essere riconosciuti nel loro valore, nell’importanza del contributo che possono dare. La Vita di ognuno  noi ha uno scopo e puoi realizzarlo nel lavoro. Il lavoro diventa un campo d’azione per portare avanti la tua Missione e puoi farlo solo se ci credi. VALERIA LEOPARDI 20/03/2024 Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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IL SUCCESSO E’ UN PERCORSO INTERIORE

IL SUCCESSO E’ UN PERCORSO INTERIORE – Wayne Dyer – Ho riflettuto per anni su questa citazione di uno dei miei mentori principali, Dr. Wayne Dyer, senza mai riuscire a capirne veramente il significato profondo. Il successo, soprattutto in ambito professionale e lavorativo, per me significava qualcosa di totalmente esterno a me, come la posizione, lo stipendio, il ruolo professionale. Soprattutto implicava vincere ad ogni costo e riuscire ad essere la migliore. Solo quando ho lasciato il lavoro e tutto cio’ che ad esso e’ collegato, ho iniziato a cogliere qualche barlume di questa frase cosi’ profonda e tremendamente vera. Tanto profonda che richiede una Vita intera per incarnarla. Improvvisamente non sapevo piu’ che fare, non c’era piu’ la routine quotidiana, le relazioni professionali, ne’ i compensi. Lentamente ho lasciato tutto e sono rimasta sola con me stessa a dover affrontare ciò che temo di più: IL VUOTO. La Vita mi ha spinto ad affrontare la prova  più grande (almeno per me). Quando ti trovi faccia a faccia con Il VUOTO, soprattutto il VUOTO del fare, quando il corri corri quotidiano scompare, emerge dal tuo interno tutto ciò che avevi inconsciamente o consciamente sepolto. Perdersi nel fare e’ un’ottima strategia di fuga da se stessi. Ecco che arrivano le paure più grandi, la paura di non valere, la paura della solitudine, la paura della povertà e del fallimento. Veramente ora capisco perché tutti corrono senza fermarsi mai. Di fronte al Vuoto e alla nostra realtà interiore che emerge abbiamo soltanto due possibilita’: fermarci e abbatterci, oppure coraggiosamente attraversarlo ed avanzare. Non c’è una terza strada. Da  imprenditrice ho continuato nel mio cammino come ho sempre fatto, agendo. Gli imprenditori, grandi o piccoli che siano sono tutti uomini d’azione. E tutti,  ma proprio tutti, agiscono nell’incertezza. Sebbene la Fuga mi sia  sembrata la soluzione più facile e comoda ho deciso di proseguire il cammino. La Vita mi sta insegnando che non e’ vero che ci sia un traguardo da raggiungere. Questa e’ un’illusione che ti tiene in trappola. Non c’e’ una meta. Non c’e’ un risultato da raggiungere in futuro ma solo un cammino da percorrere, passo dopo passo, dando il meglio di se stessi. Questo e’ il vero successo: quando non pensiamo piu’ al futuro,  non corriamo piu’ verso il risultato ma ci rilassiamo e continuiamo ad avanzare coraggiosamente e inesorabilmente. Lentamente  accettiamo l’incertezza e sviluppiamo la capacita’ di cogliere i messaggi che la Vita ci da’, dalle persone e le situazioni che viviamo nel nostro quotidiano. La routine non esiste piu’ e nell’incertezza sviluppo l’uso creativo della mente, mi apro a nuove soluzioni, nuovi contatti e nuove mosse audaci che mai in passato avrei fatto. Non so esattamente dove sto andando ma sicuramente proseguirò nel mio percorso, perché attraversando questo Vuoto, che a volte ritorna, mi sto rafforzando. Il Coraggio, l’Autenticità e la Fermezza interiore sono venute a bussare alla porta del mio Cuore quando io mi sono arresa all’incertezza. Inizio a capire che il mio successo è esercitare queste qualità, il resto sarà una conseguenza. VALERIA LEOPARDI PrecedenteSuccessivo AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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Il momento non è mai quello giusto

IL MOMENTO NON E’ MAI QUELLO GIUSTO -Dall’attesa all’azione – Uno degli ostacoli maggiori nel cammino verso il cambiamento del nostro lavoro e verso il nostro successo e’ attendere di essere pronti, di sapere cosa fare e quindi sentirci sicuri dei passi da intraprendere. Alcuni sperano di sentire una chiamata, una voce dal cielo che gli dica chiaramente qual e’ lo Scopo della loro Vita e magari che gli indichi anche il percorso per raggiungerlo. Se state attendendo questo momento per cambiare il vostro lavoro e avviare il vostro progetto di Vita, attendere ancora per molto tempo, perché con molta probabilità questo momento non arriverà mai. Il momento che attendete non sarà mai quello giusto, perché questa è una storiella che ci racconta il  nostro EGO (e anche i mass media e i romanzi) per frenare il nostro cambiamento e la nostra evoluzione nel business. La crescita nel business e’ un cammino molto incerto, forse anche piu’ incerto della crescita personale. Si perché non ci sono ‘Guru’ ad indicarci la nostra strada. Siamo soli con il nostro Cuore che ci sussurra “coraggio, andiamo” e la mente che invece accetterebbe tutto piuttosto che aprirsi all’incertezza. In molti casi e’ solo quando la Vita, la nostra grande Maestra, ci spinge con le spalle al muro che decidiamo di fare quel primo piccolo passo fuori dalla nostra zona di comfort. In questo periodo storico sento spesso parlare di speciazione. La razza umana si sta dividendo tra i ‘risvegliati’ e gli ‘addormentati’, tra i vax e i ‘no vax’, tra i gender fluid e alcuni che ancora sostengono la famiglia (come me). Personalmente ritengo che la speciazione avverrà anche nel lavoro. Ci saranno due razze distinte. Uomini che per bisogno di sicurezza affideranno la loro vita lavorativa a chi provvederà a loro e accetteranno, per questo, condizioni sempre peggiori. Questi uomini non vogliono avere problemi o sforzarsi più del necessario. Hanno ambizioni modeste e credono che non ci sia un’alternativa alla loro situazione economica e lavorativa. Si attaccano alla loro zona di comfort e la difendono con ogni mezzo, anche quando diventa molto ristretta. Sorgeranno invece altri uomini che spinti da una situazione lavorativa divenuta insostenibile, o magari da un licenziamento improvviso, affronteranno la difficile scelta che li porterà verso la libertà. Questi uomini non si volgeranno più indietro e non accetteranno più condizioni di lavoro indignitose. Assaporando la loro libertà e avanzeranno incerti vs l’ignoto. Dopo una prima fase iniziale in cui si sentiranno soli, troveranno altri loro simili e lentamente svilupperanno e accederanno all’uso creativo della Mente, capiranno qual e’ lo Scopo della loro Vita e lo realizzeranno. Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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L’ansia del risultato

L’ANSIA DEL RISULTATO – Il nostro maggiore fattore di stress – Vivere in maniera integra e piena il proprio lavoro vuol dire perseverare e fare del proprio meglio senza alcun bisogno di riconoscimento. Quando avanziamo incerti nel nostro percorso siamo presi da molti dubbi: sto facendo bene? Piacerà il mio prodotto? Troverò clienti per il mio servizio? Riuscirò’ a guadagnare? Queste domande nascondono il nostro maggiore oppositore: l’ansia del risultato. Questa ansia proviene dal nostro profondo bisogno di riconoscimento, di essere apprezzati e ammirati per cio’ che facciamo e, soprattutto nel lavoro, chi non vuole esserlo? Tutti vogliamo essere apprezzati, ma un conto e’ cercare l’approvazione e altra cosa e’ essere felici quando la riceviamo. Se smettiamo di cercare l’approvazione altrui saremo piu’ attivi. L’ansia del risultato ci blocca,  e a volte ci paralizziamo nel momento in cui non riceviamo l’approvazione che desideriamo. A quel punto nasce lo sconforto, le insicurezze e molti, moltissimi dubbi. Chi ha maggior successo nel lavoro e’ chi si e’ liberato dal bisogno di approvazione e procede nel suo percorso passo dopo passo senza piu’ cercare l’approvazione altrui. Bisogna avere molta fermezza e volonta’, ma soprattutto bisogna decidere dentro sé stessi  di non avere piu’ bisogno del riconoscimento altrui ed imboccare cosi’ la strada della nostra intraprendenza e della nostra liberta’. Lasciamo andare i risultati del nostro lavoro e concentriamo su come fare al meglio cio’ che dobbiamo fare. Se riusciamo a fare questa scelta interiore, molto probabilmente riusciremo ad essere piu’ creativi e concentrati, ad avere le idee piu’ chiare e a procedere in maniera piu’ determinata nonostante le inevitabili frenate e cadute nel cammino di sviluppo del nostro business. Lasciando andare il risultato e il bisogno di riconoscimento inevitabilmente collegato,  potremo finalmente goderci il viaggio, il nostro viaggio perche’ si’ finalmente saremo noi i protagonisti. Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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Il rapporto con i clienti

IL RAPPORTO CON I CLIENTI – Dalla critica alla crescita – Sappiamo bene che uno degli aspetti piu’ difficili nella crescita del proprio business e’ il rapporto con i nostri clienti. Sia che abbiamo un negozio al dettaglio o  una grande azienda, il rapporto commerciale e la gestione del cliente sono sicuramente tra gli aspetti piu’ difficili da affrontare, in quanto vengono smosse non solo le ns corde professionali ma anche e soprattutto quelle personali. In fase di avvio di un nuovo progetto il detto:  ‘il cliente ha sempre ragione’ comporta il rischio di assecondare troppo le richieste dei nostri primi clienti, sia in termini di riduzione di prezzo sia di servizio offerto, con una flessione a nostro sfavore del rapporto guadagno/beneficio. Data la nostra insicurezza dovuta alla fase di avvio del nostro nuovo progetto potremmo tendere a sottostimarci, a sentirci impreparati e per questo ad accettare condizioni al limite del nostro vantaggio, pur di progredire nel lavoro, farci conoscere ed offrire i nostri servizi. Questo tipo di atteggiamento non ci sarà di alcun aiuto. Pensando di riuscire ad ottenere maggiore visibilità e successo in realtà ci poniamo in una condizione di debolezza che se anche non viene espressamente manifestata è chiaramente percepita dal ns cliente. Il nostro servizio e noi stessi saremo percepiti di poco valore. Dall’altro lato della medaglia c’è l’atteggiamento diametralmente opposto di chi invece percepisce il feedback del cliente unicamente come critica ed in questo caso il detto diventa: ‘il cliente ha sempre torto’, perché io ho sempre ragione, ovviamente. Analizzare i feedback dei propri clienti abituali o ancor di più di quelli occasionali è un’ottima opportunità di crescita se cambiamo il ns atteggiamento. Aprirci a quella che ci appare come critica (e magari lo è) ci da la possibilità di vedere il ns operato in maniera diversa, da un altro punto di vista, e domandarci in cosa posso migliorare. Potremmo scoprire che ci sono dei margini di miglioramento nel servizio che offriamo e vedere aspetti del nostro lavoro da modificare che con i ns occhi non vedevamo. Un bravo imprenditore vede opportunità ovunque e se dotato di una sana umilta’ percepisce che le critiche dei propri clienti, soprattutto se ripetute per il medesimo motivo, gli indicano la strada verso il suo miglioramento. Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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L’organizzazione del Lavoro

L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO – Focalizzazione e concentrazione – Quando il nostro progetto ha preso forma e lentamente sta passando dal mondo delle idee a quello concreto della realtà ci sentiamo entusiasti ed iniziamo a dare il meglio di noi per concretizzare il ns sogno. Questo percorso non e’ affatto lineare e difficilmente il cammino si presenta senza ostacoli. Avere degli obiettivi chiari e definiti aiuta ma può non bastare. La chiarezza mentale si perde abbastanza velocemente se la nostra organizzazione mentale non e’ altrettanto chiara e quello che era un obiettivo può essere sostituito da un altro, e poi un altro e un altro fin quando ci domandiamo: ma che dovevo fare? Per mantenere la chiarezza mentale e’ necessario mantenere una mente ordinata e per farlo e’ necessario avere una buona organizzazione del lavoro. L’organizzazione del lavoro ricopre diversi ambitivi della nostra routine lavorativa, e se siete all’inizio di un nuovo progetto dovete scegliere da soli quella che più vi si addice e imparare a seguirla. I principi cardine sono sicuramente sapere definire le proprie proprietà’ quotidiane, in base alle scadenze e alle urgenze. Correre nel tentativo di riuscire a fare tutto spesso porta a fare ‘male’ tutto. E’ importante quindi imparare a ‘scadenzare’ il proprio lavoro e mantenere l’elasticità necessaria per rimodularlo in base alle urgenze che sopravvengono nel percorso. Se anche si perde il filo, bisogna poi riprendere da dove si e’ lasciato. Altrettanto importante e’ sapere dire no e stabilire dei sani confini con i proprio clienti o colleghi. Spesso abbiamo il senso che tutto sia tremendamente urgente, ma in realtà non lo e’. Meglio prendersi del tempo in più ma realizzare un servizio o un prodotto impeccabili, di cui siamo sicuri. Nell’organizzazione del lavoro in team e’ fondamentale l’attribuzione di compiti e responsabilità definite e chiare, in modo da evitare pericolose sovrapposizioni di ruoli e conseguenti tensioni interpersonali. L’organizzazione del lavoro passa inevitabilmente attraverso l’organizzazione dei dati e del proprio database. Un’archiviazione standard, di vostra scelta, vi consentirà di navigare più velocemente nei vostri file e non avere dubbi circa la correttezza dei dati da utilizzare. Il mio consiglio e’ di cancellare tutto cio’ che sia superfluo e mantenere solo le informazioni necessarie e finali per il vostro lavoro. Mantenete e ripetete la stessa organizzazione dei file nelle vostre cartelle, vi aiuterà mantenere in ordine anche le vostre ‘cartelle’ mentali e sarete più focalizzati. Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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