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UN FERRAGOSTO SPECIALE – LA FORZA DI LUCA

UN FERRAGOSTO SPECIALE – La Forza di LUCA – Il giorno di Ferragosto dopo essere stata ad Artena ho deciso di prendermi del tempo per me e sono andata alla mia gelateria preferita in zona Roma Tuscolana. La città era vuota, un deserto, il caldo era insopportabile e c’era un grande afa. Non si incontrava nessuno e sono stata fortunata a trovare la gelateria aperta. Mi sono seduta a mangiare il mio gelato che stava squagliandosi velocemente e tutt’ad un tratto scorgo il mio amico Luca che passava rapidamente con la sua carrozzina. Non lo vedevo da più di 20 anni e rincontrarlo è stata una grande gioia, per entrambi. Luca soffre di gravi problemi fisici, una sorta di rachitismo alle mani che gli blocca quasi completamente i polsi e le articolazioni delle braccia, le gambe sono paralizzate ed ha il catetere che spesso gli provoca delle infezioni. Soffre anche di calcoli renali. E’ così da sempre e da sempre Luca sorride. Aveva attraversato da solo il Parco degli Acquedotti, per arrivare dal quartiere Statuario al quartiere Roma Tuscolana dove appunto l’ho incontrato. Sono circa 5km che fatti al sole, con quel caldo in carrozzina avrebbero scoraggiato chiunque. Ma non Luca. Mentre chiacchieravamo allegramente, sorridendo mi ha detto: ‘Sai che c’è Vale? VOLERE E’ POTERE. Le mie amiche in carrozzina si lamentano sempre io invece se voglio uscire esco’ Luca è la conferma vivente di come il nostro atteggiamento interiore sia la chiave del nostro successo nella Vita, di come la affrontiamo giorno dopo giorno, scelta dopo scelta. Questo vale in tutte le situazioni e include anche la nostra attività ed il nostro lavoro. La nostra situazione lavorativa parla di noi e dei nostri blocchi consci ed inconsci. Se non progrediamo come desideriamo o se non riusciamo a cambiare le circostanze in cui ci troviamo l’unica cosa che possiamo fare è iniziare ad osservarci e vedere come reagiamo di fronte alle sfide. Il successo nel lavoro segue un percorso interiore piuttosto preciso e se ci riflettiamo, per ogni svolta noi abbiamo avuto la forza di fare una piccola o grande scelta coraggiosa. Ogni volta che superiamo un blocco, un timore, una paura e agiamo ci espandiamo nella Vita come si come nella nostra attività. Di fatto abbiamo sempre una scelta, per quanto ciò possa essere indigesto al nostro ego: accettare la nostra situazione ed andare avanti per crescere e migliorare oppure rimanere bloccati, lamentarci e stagnare. Ecco Luca ne è la conferma. L’Economia del Cuore è fatta da piccoli imprenditori, titolari di P.IVA, che di fronte alle oggettive e innegabili difficoltà di questo tempo scelgono di agire anziché’ lamentarsi. Nel percorso CRESCITA PERSONALE e SUCCESSO, in partenza in autunno, approfondiremo questi temi per diventare imprenditori del cuore, gli unici che possono apportare un cambio reale e concreto nell’Economia. VALERIA LEOPARDI Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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ESSERE PRONTI SENZA CERTIFICATO

ESSERE PRONTI SENZA CERTIFICATO – La storia di Patrizia- Qualche giorno fa la mia amica e cliente Patrizia mi ha raccontato di voler organizzare delle camminate nei boschi per mettere in contatto sé stessa e gli altri con lo spirito degli alberi. È una persona molto scrupolosa ma pur avendo cercato ovunque non aveva trovato nessun ente che rilasciasse il certificato adatto al suo scopo. Questo la stava bloccando e stava abbandonando, con tristezza e sconforto, la sua bellissima idea. Così le ho inviato io un certificato, con tanto di data, firma e timbro, che lo rendesse ufficiale e confermasse che era pronta. Ricordate in Matrix, quando Neo incontra l’oracolo per sapere se fosse lui l’Eletto ed era dubbioso di sé stesso? L’oracolo gli dice: “Mi spiace ragazzo, tu sei dotato, ma e’ come se stessi aspettando qualcosa…nella prossima vita forse…” Aspettiamo sempre che accada qualcosa, che sia qualcun altro a dirci che siamo pronti, che siamo in grado, che siamo all’altezza, che abbiamo valore. Siamo così dubbiosi di noi stessi che forse, neanche se si squarciasse il cielo e arrivasse direttamente la voce di Dio a darci conferma delle nostre capacità, ci crederemmo! Siamo cresciuti, certificato dopo certificato, diploma dopo diploma, promozione dopo promozione, e così, senza accorgercene, abbiamo delegato all’esterno tutta la considerazione di noi stessi e del nostro valore. Abbiamo perso il nostro potere personale. È successo anche a me. Quando ho deciso di lasciare il mondo della finanza e intraprendere la nuova strada di Business coach per sostenere con il cuore le persone mi sono sentita tremendamente insicura. Avevo acquisito in anni di lavoro tutte le competenze necessarie e il mio cuore mi diceva che era la strada giusta, ma ero bloccata …. non mi sentivo all’altezza e non avevo nessuno a confermami che fossi pronta. Non avevo nessun certificato di ‘Business Coaching dell’Economia del Cuore’. La formazione serve ed è assolutamente necessaria, ma, quando stiamo aprendo una nuova via, la nostra via, possiamo contare solo sui noi stessi, sulle nostre capacità e sui segnali del nostro Maestro Interiore. Nessuno potrà dirci quale è veramente la nostra strada e non arriverà forse mai il momento in cui ci sentiremo pronti. Sarà un cammino nella totale incertezza in cui potremo acquisire sicurezza solo passo dopo passo, procedendo con costanza nell’azione quotidiana. Ognuno di noi ha un sogno unico, una fiamma nel cuore ed un messaggio da donare al mondo ed il certificato è un modo per omologarci, un altro modo per spegnere il nostro fuoco interiore e farci fare dei percorsi su binari già prestabiliti. Proprio perché la strada è nuova ed unica, il percorso sarà il viaggio, non ci sarà più una meta, cadute e rialzate saranno i nostri compagni di viaggio. Solo se avremo il coraggio di proseguire troveremo la nostra strada che ha un Cuore, l’unica che, come disse Don Juan a Castaneda, vale la pena percorrere. VALERIA LEOPARDI Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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LIBERTÀ E LAVORO

LIBERTA’ NEL LAVORO – IL VUOTO DEL FARE – La mia amica Iwona dopo aver passato un periodo difficile, ha deciso di interrompere la sua relazione sentimentale, di lasciare la sua casa in affitto e di andare a vivere in camper insieme a sua figlia. Iwona vive a Cipro e ha pensato che vivendo in camper vicino la spiaggia o sotto una bella pineta avrebbe finalmente trovato la leggerezza e la libertà che cercava. L’ho rincontrata qualche settimana fa e mi ha confidato che  nonostante la sua scelta non aveva ancora trovato ciò che stava cercando. Mi ha detto: ora sono finalmente libera di andare dove voglio, sì ma per fare cosa? E per andare dove ? Quando lasciamo un percorso tracciato da tempo, come ad esempio un lavoro che svogliamo da anni, non possiamo pensare di ripartire subito su un nuovo percorso.  All’inizio ci sentiamo smarriti, isolati e confusi. Abbiamo fatto sempre così, abbiamo le nostre abitudini, la nostra routine e ora che possiamo fare? La nuova strada non compare all’orizzonte. Ci sentiamo disorientati e frustrati. Ci attende una grande prova. Arriva un guardiano della soglia molto molto temuto: Il vuoto del fare. Solo al pensare di non fare nulla a me saliva una grande angoscia. Per chi vive in una grande città, sa che il corri corri è continuo e che chi non fa parte di questo flusso frenetico e’ emarginato,  escluso, additato quasi come se fosse affetto da qualche strana malattia contagiosa.  Personalmente dopo aver deciso di lasciare il mio lavoro per molto tempo ho avuto difficoltà a dire: non lavoro. La verità era che mi vergognavo e mentre tutti avevano qualcosa da fare (tra l’altro sempre urgente) io no, non avevo urgenze e non avevo più fretta. Non è stato facile attraversare il vuoto del fare, ma ero decisa a non tornare indietro. Soprattutto per questo molti accettano di proseguire in lavoro ripetitivi, noiosi e in alcuni casi svilenti. Ma quando decidiamo che non ne possiamo più del nostro lavoro o la Vita ci porta a perderlo è necessario fermarsi. Abbiamo bisogno di tempo per lasciare andare il passato, capire cosa non vogliamo più e gentilmente accoglierci nella nostra decisione che potrebbe apparire all’esterno una sconfitta. Questo vuoto è molto potente perché diventa uno spazio interiore di riflessione e profondo ascolto di sé.  Il problema nasce dal fatto che non sappiamo come affrontarlo e se non lo abbiamo mai attraversato, rimarremo disorientati perché da quello spazio emergeranno le voci delle nostre parti ferite, i nostri malesseri nascosti e i nostri dolori sepolti. Insomma i nostri demoni interiori. La frenesia è un ottimo anestetizzante. Di fronte a tutto questo molti avranno la tentazione di scappare e di tornare ad un lavoro simile al precedente senza risolvere granché,  se non temporaneamente. Dopo poco le nostri parti nascoste riemergeranno con le loro ferite, le loro richieste e riemergerà il nostro malessere. Chi invece attraversa questo viaggio è un eroe, perché ci vuole molto coraggio a guardare ed ascoltare cosa emerge da dentro di sé.  Ma chi avrà la tenacia di proseguire, con tenerezza e amorevolezza verso sé stesso  potrà finalmente capire cosa chiede la sua Anima e qual è il suo messaggio unico da donare al Mondo. Troverà allora la vera la libertà perché avrà potere di scelta. Potrà scegliere di seguire le indicazioni interiori della propria anima, che prima non poteva conoscere, ed integrarle nel proprio lavoro e nella propria vita. Questa è la vera libertà ed in questo periodo storico la Vita ci sta spingendo a fare questo passo evolutivo. VALERIA LEOPARDI Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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LA LEGGEREZZA NEL LAVORO

LA LEGGEREZZA NEL LAVORO – Una chiave del successo – Il week end scorso ho partecipato ad un seminario di canto di due giorni. Mi ha invitato il mio caro amico Marco che non vedevo da tempo. Conoscendo Marco e la sua lucidità mentale ho deciso di partecipare ma sono andata senza avere un’idea chiara di cosa mi aspettasse. E’ stata un’esperienza incredibilmente arricchente e inaspettatamente coinvolgente. Ho avuto la fortuna di conoscere il Maestro di Musica e Canto Mauro Tiberi che è veramente molto preparato. La cosa che mi ha più colpito è stata la sua semplicità e la leggerezza con cui ha coinvolto me e tutti i partecipanti. La sera dell’arrivo abbiamo subito iniziato a cantare. Tutti cantavano, tranne me. Mi vergognavo da morire e la mia gola era chiusa. Mauro con una leggerezza ed una semplicità senza pari è riuscito a minimizzare il mio blocco e a superarlo giocandoci sopra e scherzando con me. In poche battute è riuscito a trasformare la mia voce da papera nel mio autentico e profondo canto. Potere della leggerezza e dell’autoironia! Quando ci prendiamo sul serio, stiamo facendo sicuramente il gioco del nostro Ego. Sentiamo di aver ragione, di essere speciali, di essere migliori e ci arrocchiamo sulle nostre convinzioni. Non accettiamo certo alcuna contraddizione o messa in discussione delle nostre opinioni. In ambito lavorativo questo accade quasi sempre. Tra colleghi è così. Appena sbagli c’è qualcuno che te lo fa notare puntualmente e oserai dire quasi felicemente. A me succedeva lo stesso. È il modello di comportamento diffuso e imperante e anche io lo avevo assorbito proprio perché è ritenuto normale. La serietà è opprimente, pesante, deprimente e certamente non evolutiva. Viviamo in ambienti lavorativi e professionali troppo, troppo seri. In azienda e ed in ambito professionale ho visto esperti, professionisti e consulenti di vario genere essere tremendamente seri, sedersi in cattedra con altisonanza e sciorinare le loro competenze facendoti sentire un cretino. I vari professionisti fiscali, legali, tributari ecc… si presentavano dall’alto delle loro competenze e alcune volte più che voler risolvere veramente il problema del loro cliente volevano in realtà mettere in evidenza se stessi e il loro Studio Professionale. Un vero Maestro non è altisonante, non è distante né arrogante. È qualcuno che ti capisce profondamente perché ha già fatto il tuo stesso percorso e conosce le tue difficoltà. Un vero Maestro si impegna affinché tu evolva indipendentemente dal risultato che otterrai e ti stimola ma senza pressarti. È un gioco di equilibrio tra attenzione e stimolo alla crescita molto difficile, ma che se viene immerso nella leggerezza e nell’ironia diventa quasi una Magia. Integrare questa leggerezza nella nostra professione, nella nostra attività è fondamentale e tremendamente evolutivo. Staremo meglio noi e faremo del bene all’altro. VALERIA LEOPARDI Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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IL SOSTEGNO NEL BUSINESS

IL SOSTEGNO NEL BUSINESS – Il grande assente – Sono stata alcuni giorni a Newcastle per accompagnare il mio amico Massimo a celebrare la sua Laurea, ed è stata un’esperienza incredibilmente arricchente. Per la prima volta ho avuto l’opportunità di essere stata io un sostegno vero per un amico. Nella mia Vita ho avuto la fortuna di incontrare tante persone che mi hanno sostenuto. I professori al liceo, i compagni di università con cui affrontavo gli esami insieme, mia sorella Ilaria che condivide con me la mia storia familiare, e più di tutti mio marito Roberto che è il compagno della mia Vita. Verso di loro provo un senso di gratitudine. Non avevo mai prestato attenzione a quanto sostenere un amico o anche un conoscente sia appagante e porti ad una dolce apertura del cuore. In tutti questi mesi di sviluppo del progetto Swappiamo ho parlato con tanti di voi e ho capito che tutti, chi più e chi meno, avete bisogno di sostegno nella vostra attività. Volete far conoscere ciò che amate fare, ciò in cui credete veramente e per cui vi impegnate con passione. Nel mondo dell’economia e della finanza il concetto di sostegno umano è del tutto assente, totalmente estraneo e sconosciuto. I modelli economici/finanziari che si insegnano nelle Università e che sono alla base dei modelli di Business sono basati sulla competizione, sulla prestazione, sul primeggiare. Personalmente ho lavorato in ambienti finanziari molto competitivi in cui per avere successo dovevo emergere, essere più brava degli altri, sempre performante e vincente. Così il mio EGO è cresciuto abbondantemente alla ricerca del primo posto. L’altro era un mio concorrente da superare, io dovevo essere la migliore ed ero sotto la pressione di uno sforzo continuo per non sbagliare ed essere riconosciuta. Nell’ambiente di lavoro dietro ai sorrisi di facciata e alla cordialità c’era solitudine, conflitto e sforzo per non essere superati. Il sostegno invece è arricchente, inclusivo e appagante. Non c’è nessuno che vince e nessuno che perde. Sostenere l’altro a crescere nel suo business mi sta portando ad un successo insperato, l’apertura del mio cuore. È questo il modello di economia che voglio diffondere. Su Swappiamo ci siete voi, le vostre storie e i vostri annunci che vi caratterizzano e parlano di voi. Ogni giorno pubblichiamo la vostra storia sul nostro canale Telegram e ci stiamo impegnando per darvi uno spazio sempre maggiore. Potete vederle cliccando qui VALERIA LEOPARDI PrecedenteSuccessivo AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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L’ATTACCAMENTO AL RUOLO PROFESSIONALE

L’ATTACCAMENTO AL RUOLO PROFESSIONALE – La trappola dell’identificazione – Quando si decide di seguire le proprie passioni e di farne la propria attività spesso ci si trova soli, al di fuori di un contesto professionale. L’inizio di questo percorso e’ in solitaria ed è inevitabile che sia così. Seguire la propria passione significa ascoltare il proprio cuore, la propria motivazione esistenziale e farlo è un percorso totalmente individuale. Poiché siamo nel frastuono continuo e non siamo più capaci di ascoltare profondamente e autenticamente noi stessi, ne’ i nostri bisogni, molto probabilmente avremo difficoltà a capire ciò che ci appassiona. Un errore fondamentale in questo percorso è domandarsi cosa fare per stare bene. “Vale ma che posso fare???”. Questa domanda all’inizio del percorso non ha una risposta e continuare a domandarsi cosa si debba fare e’ solo fonte di frustrazione e scoraggiamento. La nostra attenzione va invece direzionata sul come ci sentiamo. Come mi sento quando faccio questo? Sento una sensazione di appagamento e benessere? Riesco a farlo in maniera naturale e spontanea senza aspettative di risultato? Sono le piccole azioni che ci indicano quale sia la nostra strada . L’aspettativa dei grandi progetti alimenta solo la nostra astrazione mentale, allontanandoci ancora dal nostro cuore. Quando faccio ciò che faccio per il gusto di farlo, senza pretese di successo o di guadagno immediato sono sulla strada giusta. Quando la mia azione mi fa stare bene e non devo convincere nessuno di avere ragione sono allineato con me stesso e con il mio cuore. E’ per questa partenza in solitaria che bisogna essere pronti a lasciare andare anche il precedente ruolo professionale e tutto ciò che esso comporta. Quando siamo all’interno di un’azienda ci sentiamo al sicuro, oltre allo stipendio ci sono dei vantaggi secondari che orbitano intorno a noi, di cui magari non ci rendiamo conto. Il ruolo professionale sicuramente è uno di questi. Il ruolo professionale ci da la sicurezza, ci definisce e ci da valore. Allo stesso tempo pero’ ci limita. Limita le nostre possibilità di sviluppo come persone proprio in ambito professionale. Per molti anni ho svolto il ruolo di responsabile amministrativo ed ero così identificata con il mio ruolo che lasciarlo andare mi ha causato un’enorme sofferenza. Il mio valore era legato alla mia professione. Ci sono voluti tanti mesi e tanto ascolto di me stessa per capire che potevo cambiare direzione e che la mia professionalità sarebbe rimasta in me per fare ciò che amo, invece di essere al servizio degli interessi di qualche azienda. La realizzazione piu’ grande che possiamo raggiungere e’ che il nostro valore e’ intrinseco in noi e non e’ legato al ruolo, ma all’uso che facciamo delle nostre qualita’ professionali ed umane. Valeria Leopardi VALERIA LEOPARDI PrecedenteSuccessivo AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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SI MA… LE TASSE?

SI MA … LE TASSE? – I timori celati dietro le tasse – “Vale al lavoro non ne posso piu’, vorrei lasciarlo. Ma come faccio?” Ora piu’ che mai e’ il momento di integrare la nostra autentica spiritualità con il nostro lavoro. Oggi affrontiamo il tema delle TASSE ed i blocchi ad esso collegati. Quando pensiamo alle ‘TASSE’ nasce in noi un irrigidimento, una contrattura…un timore se non una vera e propria paura. In Italia dove la pressione fiscale e’ molto elevata ed in cui essere aggiornati sulla normativa tributaria e’ difficilissimo parlare di tasse come stimolo alla crescita può sembrare una follia. Invece vorrei provare a portare l’attenzione su come la fiscalita’, che e’ indissolubilmente legata all’andamento del vostro business abbia un aspetto positivo e come manifestando in realtà le vostre paure vi stimoli alla crescita. In economia esiste il principio matematico: ad un maggior reddito (guadagno-costi) corrispondono maggiori tasse. Se aumentano le tasse vuol dire che tu stai guadagnando in piu’ anche se la correlazione non e’ sempre cosi’ lineare. Quando il tuo lavoro sta aumentando ed e’ in crescita e’ inevitabile che arrivi il momento di affrontare la tematica fiscale e se la stai evitando …. stai procrastinando la crescita del tuo business. Addirittura potresti avere un blocco che fa stagnare la tua attività. Ma cosa si nasconde dietro? La paura di dover pagare le tasse e’ forse legata alla tua paura di perdere denaro e alla tua capacità di generarlo attraverso i tuoi servizi/prodotti? In fondo, in fondo non c’e’ forse la paura di non essere capaci, di non valere, di non farcela? La paura aumenta anche per effetto dalla non conoscenza dei tributi, di come vengono calcolati e quali siano le scadenze di pagamento. Questa incertezza sul futuro non fa che accrescere la nostra paura. Invece i tributi sono certi, si possono calcolare con esattezza, si possono scadenzare nel tempo in modo da organizzarsi in anticipo e si possono fare scelte intelligenti per far crescere il proprio business. La verita’ e’ che se vogliamo crescere nel business dobbiamo crescere noi come persone e affrontare anche queste paure. Nel prossimo workshop del 14/9/24 approfondiro’ in dettaglio quando e come conviene aprire la partita IVA e come vengono calcolate le imposte nel Regime Forfettario. Puoi prenotarti a questo link Aprire la P.IVA VALERIA LEOPARDI PrecedenteSuccessivo AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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LA NOIA E L’APATIA

LA NOIA E L’APATIA – La mancanza di scopo – Ieri sono stata alla Sapienza Facolta’ di Economia per una dimostrazione concreta di ragioneria applicata alle aziende. La materia non e’ delle piu’ semplici ma pensavo che mostrare ai ragazzi cosa accade veramente negli studi professionali potesse essere d’interesse. Ero in Aula Magna, con circa duecento ragazzi del primo anno. I primi posti davanti quasi tutti vuoti.Il brusio di fondo e’ stato continuo. C’erano alcuni ragazzi attenti, molti distratti dai propri telefoni cellulari, alcuni con il loro portatile e altri che semplicemente non ascoltavano. La situazione era piuttosto ‘ scoraggiante’ ma ho proseguito, cercando di comunicare come sia difficile oggi per le aziende trovare persone che si appassionino al lavoro, che abbiano un senso di responsabilità e dedizione. Un senso di noia e apatia diffusa si percepiva nell’aria. Nessuno piu’ e’ responsabile di nulla e sembra che niente sia piu cosi’ importante. I professori appassionati del loro lavoro continuano come eroi a cercare di catturare l’interesse dei ragazzi. Il tasso di abbandono degli studi, soprattutto in Italia e’ molto alto ed in continuo aumento.Perche’ i ragazzi sono cosi’ disinteressati? Per quelli che decidono di iscriversi all’Universita’, studiare e prendere la Laurea ha ancora valore? Quello che forse manca oggi e’ far capire ad i ragazzi quanto sia importante il loro impegno ed il loro contributo. I ragazzi studiano, concentrati sulla loro performance, sul risultato del loro esame. Si crea un ambiente competitivo perché’ essendoci poca domanda di lavoro e pensano che solo i primi saranno collocati in qualche azienda. Quello che i ragazzi non sanno e’ che le aziende, gli esercenti ed i professionisti aspettano e cercano ragazzi  ‘appassionati’ del proprio lavoro. Ragazzi che si dedichino al lavoro con passione, percependo  la loro importanza nel contribuire alla crescita dell’azienda, al raggiungimento di un risultato e questo indipendentemente dal ruolo, dal compenso o dal riconoscimento. E i ragazzi non aspettano altro di essere riconosciuti nel loro valore, nell’importanza del contributo che possono dare. La Vita di ognuno  noi ha uno scopo e puoi realizzarlo nel lavoro. Il lavoro diventa un campo d’azione per portare avanti la tua Missione e puoi farlo solo se ci credi. VALERIA LEOPARDI 20/03/2024 Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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IL SUCCESSO E’ UN PERCORSO INTERIORE

IL SUCCESSO E’ UN PERCORSO INTERIORE – Wayne Dyer – Ho riflettuto per anni su questa citazione di uno dei miei mentori principali, Dr. Wayne Dyer, senza mai riuscire a capirne veramente il significato profondo. Il successo, soprattutto in ambito professionale e lavorativo, per me significava qualcosa di totalmente esterno a me, come la posizione, lo stipendio, il ruolo professionale. Soprattutto implicava vincere ad ogni costo e riuscire ad essere la migliore. Solo quando ho lasciato il lavoro e tutto cio’ che ad esso e’ collegato, ho iniziato a cogliere qualche barlume di questa frase cosi’ profonda e tremendamente vera. Tanto profonda che richiede una Vita intera per incarnarla. Improvvisamente non sapevo piu’ che fare, non c’era piu’ la routine quotidiana, le relazioni professionali, ne’ i compensi. Lentamente ho lasciato tutto e sono rimasta sola con me stessa a dover affrontare ciò che temo di più: IL VUOTO. La Vita mi ha spinto ad affrontare la prova  più grande (almeno per me). Quando ti trovi faccia a faccia con Il VUOTO, soprattutto il VUOTO del fare, quando il corri corri quotidiano scompare, emerge dal tuo interno tutto ciò che avevi inconsciamente o consciamente sepolto. Perdersi nel fare e’ un’ottima strategia di fuga da se stessi. Ecco che arrivano le paure più grandi, la paura di non valere, la paura della solitudine, la paura della povertà e del fallimento. Veramente ora capisco perché tutti corrono senza fermarsi mai. Di fronte al Vuoto e alla nostra realtà interiore che emerge abbiamo soltanto due possibilita’: fermarci e abbatterci, oppure coraggiosamente attraversarlo ed avanzare. Non c’è una terza strada. Da  imprenditrice ho continuato nel mio cammino come ho sempre fatto, agendo. Gli imprenditori, grandi o piccoli che siano sono tutti uomini d’azione. E tutti,  ma proprio tutti, agiscono nell’incertezza. Sebbene la Fuga mi sia  sembrata la soluzione più facile e comoda ho deciso di proseguire il cammino. La Vita mi sta insegnando che non e’ vero che ci sia un traguardo da raggiungere. Questa e’ un’illusione che ti tiene in trappola. Non c’e’ una meta. Non c’e’ un risultato da raggiungere in futuro ma solo un cammino da percorrere, passo dopo passo, dando il meglio di se stessi. Questo e’ il vero successo: quando non pensiamo piu’ al futuro,  non corriamo piu’ verso il risultato ma ci rilassiamo e continuiamo ad avanzare coraggiosamente e inesorabilmente. Lentamente  accettiamo l’incertezza e sviluppiamo la capacita’ di cogliere i messaggi che la Vita ci da’, dalle persone e le situazioni che viviamo nel nostro quotidiano. La routine non esiste piu’ e nell’incertezza sviluppo l’uso creativo della mente, mi apro a nuove soluzioni, nuovi contatti e nuove mosse audaci che mai in passato avrei fatto. Non so esattamente dove sto andando ma sicuramente proseguirò nel mio percorso, perché attraversando questo Vuoto, che a volte ritorna, mi sto rafforzando. Il Coraggio, l’Autenticità e la Fermezza interiore sono venute a bussare alla porta del mio Cuore quando io mi sono arresa all’incertezza. Inizio a capire che il mio successo è esercitare queste qualità, il resto sarà una conseguenza. VALERIA LEOPARDI PrecedenteSuccessivo AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali. Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :  

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Il momento non è mai quello giusto

IL MOMENTO NON E’ MAI QUELLO GIUSTO -Dall’attesa all’azione – Uno degli ostacoli maggiori nel cammino verso il cambiamento del nostro lavoro e verso il nostro successo e’ attendere di essere pronti, di sapere cosa fare e quindi sentirci sicuri dei passi da intraprendere. Alcuni sperano di sentire una chiamata, una voce dal cielo che gli dica chiaramente qual e’ lo Scopo della loro Vita e magari che gli indichi anche il percorso per raggiungerlo. Se state attendendo questo momento per cambiare il vostro lavoro e avviare il vostro progetto di Vita, attendere ancora per molto tempo, perché con molta probabilità questo momento non arriverà mai. Il momento che attendete non sarà mai quello giusto, perché questa è una storiella che ci racconta il  nostro EGO (e anche i mass media e i romanzi) per frenare il nostro cambiamento e la nostra evoluzione nel business. La crescita nel business e’ un cammino molto incerto, forse anche piu’ incerto della crescita personale. Si perché non ci sono ‘Guru’ ad indicarci la nostra strada. Siamo soli con il nostro Cuore che ci sussurra “coraggio, andiamo” e la mente che invece accetterebbe tutto piuttosto che aprirsi all’incertezza. In molti casi e’ solo quando la Vita, la nostra grande Maestra, ci spinge con le spalle al muro che decidiamo di fare quel primo piccolo passo fuori dalla nostra zona di comfort. In questo periodo storico sento spesso parlare di speciazione. La razza umana si sta dividendo tra i ‘risvegliati’ e gli ‘addormentati’, tra i vax e i ‘no vax’, tra i gender fluid e alcuni che ancora sostengono la famiglia (come me). Personalmente ritengo che la speciazione avverrà anche nel lavoro. Ci saranno due razze distinte. Uomini che per bisogno di sicurezza affideranno la loro vita lavorativa a chi provvederà a loro e accetteranno, per questo, condizioni sempre peggiori. Questi uomini non vogliono avere problemi o sforzarsi più del necessario. Hanno ambizioni modeste e credono che non ci sia un’alternativa alla loro situazione economica e lavorativa. Si attaccano alla loro zona di comfort e la difendono con ogni mezzo, anche quando diventa molto ristretta. Sorgeranno invece altri uomini che spinti da una situazione lavorativa divenuta insostenibile, o magari da un licenziamento improvviso, affronteranno la difficile scelta che li porterà verso la libertà. Questi uomini non si volgeranno più indietro e non accetteranno più condizioni di lavoro indignitose. Assaporando la loro libertà e avanzeranno incerti vs l’ignoto. Dopo una prima fase iniziale in cui si sentiranno soli, troveranno altri loro simili e lentamente svilupperanno e accederanno all’uso creativo della Mente, capiranno qual e’ lo Scopo della loro Vita e lo realizzeranno. Precedente AUTORE: Valeria Leopardi Per molti anni ho lavorato nel settore della Finanza, Amministrazione e Controllo di Gestione in societa’ industriali e di servizio nel ruolo di Responsabile Amministrativo. Ho collaborato con Fondi d’investimento operanti nel settore delle energie rinnovabili, web marketing e agroindustriali.   Da anni seguo percorsi di crescita personale e credo che integrare la propria crescita personale con la crescita imprenditoriale sia l’inizio del vero cammino verso il successo CONDIVIDI L’ARTICOLO SU :

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